Harry Potter e La Pietra Filosofale compie 20 anni: l’intervista al regista Chris Columbus

Harry Potter e La Pietra Filosofale compie 20 anni: l’intervista al regista Chris Columbus

15 Novembre 2021 0 Di Luca Cafuero

Harry Potter e La Pietra Filosofale esce ufficialmente dai suoi “teens” e compie 20 anni: il regista, Chris Columbus, ne ha parlato all’Hollowood Reporter. Tra un ricordo e un aneddoto, vediamo cosa ha detto.

Un desiderio di nome Harry Potter

La prima a convincere Chris Columbus a leggere i libri di Harry Potter (all’epoca, erano usciti solo i primi tre libri della saga) fu sua figlia. Per sua stessa ammissione:

“una volta iniziato a leggere, non sono riuscito a smettere. Ho chiamato il mio agente e gli ho detto: ‘Ho bisogno di parlare con la Warner Bros. Vorrei dirigere Harry Potter’.”

Dopo aver saputo che non era il solo, ma c’erano ben 25 altre persone con lo stesso desiderio, Columbus ha chiesto di poter essere l’ultimo della lista con cui i produttori avrebbero parlato. In questo modo, a suo dire, “sarebbe stata la persona più fresca nella loro memoria”.

Una suggestiva vista della location che ha dato vita al castello di Hogwarts.

Dieci giorni e 130 pagine per convincere la Warner Bros

Columbus ha dichiarato di aver preparato per 10 giorni e 10 notti la stesura di una sceneggiatura fatta di 130 pagine e basata sugli script di Steve Kloves prima della presentazione alla Warner Bros. Si è trovato di fronte a una mezza dozzina di produttori esecutivi tra cui Alan Horn, successivamente capo dello studio.

“Ricordo di essermi seduto quasi alla fine del tavolo da caffè, e avevo l’impressione che la mia sedia fosse tipo sei pollici (circa 15 cm, Ndt) più bassa di quelle degli altri. Mi sentivo come se stessi subendo un sesto grado in una stanza piena di capi, vicecapi e insegnanti. Ero terrorizzato.”

La sua presentazione è stata “un appassionato discorso di 45 minuti”. Inoltre, i director sono rimasti sorpresi dalla sceneggiatura, scritta gratuitamente, di 130 pagine. Una volta convinti i produttori, c’era un’ultima prova da passare: convincere J.K. Rowling.

J.K. Rowling, autrice della saga di Harry Potter, Animali Fantastici e altro.

L’incontro con la creatrice di Harry Potter

Circa l’incontro con J.K. Rowling, Chris Columbus lo racconta così: “Ci siamo seduti e lei, in sostanza, mi ha chiesto: ‘Come lo immagini il film?’. Di nuovo, non ho potuto stare in silenzio e ho parlato per qualcosa tipo due ore e mezza. Nel frattempo lei non ha detto una parola. È stato un continuo blaterare (da parte mia). Alla fine lei ha detto: ‘Bene, io lo immagino esattamente allo stesso modo’. E, quello, è stato il momento in cui sono stato certo di avere ottenuto il lavoro”.

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Dalla gioia alla fifa

Come spesso accade quando si ottiene qualcosa che è stato fermamente desiderato, si può essere vittima della sensazione di essere sopraffatti. Ed è più o meno quello che è successo a Columbus una volta ottenuta la direzione di Harry Potter e La pietra Filosofale. Come egli stesso racconta, dopo qualche istante di euforia ha iniziato a provare terrore e ansia. Ciò era dovuto al fatto che milioni di lettori, tra cui moltissimi bambini, in tutto il mondo stavano aspettando il primo film su Harry Potter.

“Se avessi fallito, avrei dovuto probabilmente cambiare identità e andare a vivere da qualche altra parte.”

ha dichiarato nella stessa intervista.

Rupert Grint (a sx) e Tom Felton (a dx). Ron e Draco in Harry Potter

Chris Columbus e il peso insostenibile di Harry Potter

Per girare la Pietra Filosofale ci sono voluti ben 160 giorni. Altrettanti, per Harry Potter e La Camera dei Segreti. Al termine delle riprese ha affermato di essere appena in grado di parlare e “emotivamente e fisicamente esausto”. Il motivo? È presto detto. Poiché l’inizio della saga racconta le vicende del giovanissimo Harry Potter (ricordiamolo, nella Pietra Filosofale ha 11 anni) e dei suoi compagni questo significa dover dirigere un cast di giovani attori, il più dei quali non ha una solida esperienza di come si stia sul set di un film. Columbus ha affermato che la prima settimana è stata passata interamente a cercare di convincere i giovani attori a non guardare in camera e sorridere. Le scene sono state riprese con tre o quattro telecamere da angolazioni diverse perché non era facile prevedere la reazione dei bambini durante la recitazione.

Columbus: regista ma anche attore

A completare il cosiddetto Golden Trio (Harry, Ron ed Hermione) era lo stesso Chris Columbus. Come egli ha affermato, infatti, lui e altri componenti del set recitavano di continuo off-camera per aiutare i giovani attori.

Da sinistra a destra, Daniel Radcliffe (Harry Potter, Rupert Grint (Ron Weasly) ed Emma Watson (Hermione Granger)

È così che Columbus ha finito per essere, a turno, Ron o Hermione durante un ballo, un giocatore di Quidditch, o persino Voldemort (sempre off-camera). Si capisce come, oltre a dirigere il film, il regista fosse fisicamente coinvolto nelle scene riprese.

Il lavoro svolto ha portato Columbus a dover mettere, almeno momentaneamente, al secondo posto la vita familiare. Come egli stesso ha dichiarato: “Non vedevo i miei bambini, che all’epoca erano molto giovani, crescere. Mi mancavano le cene con loro. Ad un certo punto ho pensato: ‘Non posso farlo per altri 6-8 anni. I bambini crescerebbero e io non avrei mai l’opportunità di conoscerli.’”

Tutte queste motivazioni messe insieme convinsero Columbus a non essere più in prima linea per le riprese di Harry Potter.

Rowling, Columbus e Piton

Tra le tante curiosità e aneddoti che si potrebbero raccontare sulle riprese dei film di Harry Potter vi sono sicuramente quelle inerenti alle “anticipazioni” che Rowling fece ad alcuni membri del set. Una di queste coinvolge Chris Columbus (come già detto, regista dei primi due capitoli della saga) e la direzione dark che la trama avrebbe intrapreso dal Calice di Fuoco in poi. Infatti, con mesi e mesi di anticipo rispetto all’uscita del libro, Columbus e Kloves ebbero la fortuna di avere la copia fisica del quarto libro di Rowling.

Anche Alan Rickman, che nei film ha interpretato Severus Piton, ha avuto la sua dose di anticipazioni. Prima di ogni altro membro del cast e del set, infatti, Rickman era a conoscenza del grosso fardello che il personaggio di Severus Piton doveva portare con sé. “La sua esibizione era grandiosa e raffinata, a volte strana. Mi chiedevo: ‘Perché lo sta facendo?’ La risposta è arrivata dopo aver letto l’ultimo libro (Ndr. Harry Potter e I Doni Della Morte). Era anche più dolorosamente ovvio dopo aver visto tutti e otto i film. Ho rivisto le vecchie scene e allora ho capito. ‘Ecco perché lo sta facendo. Lo sta preparando’”.

L’ultimo desiderio di Columbus: dirigere un film tratto da “La maledizione dell’Erede”

Il regista e sceneggiatore Chris Columbus

Chris Columbus ha ammesso di non aver ancora visto i film del franchise “Animali Fantastici”. Ma dopo aver visto lo spettacolo teatrale de La Maledizione dell’Erede, è pronto a dirigere un eventuale adattamento cinematografico.

Columbus ha dichiarato:

“Una versione della Maledizione dell’Erede con Dan, Rupert ed Emma (rispettivamente, Harry, Ron ed Hermione Ndt) dell’età giusta è una beatitudine cinematografica. Se sei un nerd dei film o un cinefilo, è la stessa cosa che ha fatto J.J. Abrams con Star Wars. Star Wars, infatti, è tornato ad essere grandioso solo quando il cast originale è tornato sugli schermi[…]”.

Harry Potter torna al cinema

Per tutti gli appassionati, vecchi e nuovi, della saga di Harry Potter c’è una grande notizia: per celebrare i 20 anni, infatti, Harry Potter e La Pietra Filosofale tornerà al cinema dall’8 al 13 dicembre. Noi, mentalmente, siamo già in sala. E voi? Andrete in sala? Lasciaci un commento.