L’estate in cui imparammo a volare. Differenze libro e serie Netflix

L’estate in cui imparammo a volare. Differenze libro e serie Netflix

12 Febbraio 2022 2 Di Rosalba Carbone

La serie Netflix “L’estate in cui imparammo a volare”, uscita sulla piattaforma il 3 febbraio 2021, è l’adattamento molto libero dell’omonimo libro di Hannah Kristin, uscito nel 2008.

Se siete persone a cui piacciono le storie strappalacrime, quelle piene di intoppi per i protagonisti e per i loro affetti, allora “L’estate in cui imparammo a volare” è il prodotto giusto per voi, sia nel caso che siate interessati solo alla serie sia che siate amanti della lettura.

Il soggetto è semplice: due amiche, Tallulah Rose Hart (interpretata da Katherine Heigl) e Kathleen Scarlett Mularkey (interpretata da Sarah Chalke), che rimangono sempre unite nonostante la vita cerchi di separarle. E forse le somiglianze tra serie e libro finiscono qui.

Sì, perché, se anche voi come me avete letto prima il libro e poi vi siete approcciati alla serie, la vostra espressione per l’intero primo episodio è stata questa:

E quel primo episodio era solo il campanello di allarme. Tutto quello che avevamo amato nel libro “L’estate che imparammo a volare”, tutto quello che avevamo odiato, tutto quello che ci aveva fatto versare qualche lacrima (ebbene sì, lo devo ammettere) probabilmente non l’avremmo ritrovato nella serie.

Ovviamente ci sta, il libro ha un finale che non lascia spazio a nessun interrogativo, mentre la serie, in quanto tale, deve lasciare aperta qualche porta per un eventuale seconda stagione.

Quello che più mi disturba è, però, lo stravolgimento delle situazioni e i cambiamenti fatti ai caratteri dei protagonisti. La serie cerca di estremizzare quelle che nel libro sono situazioni normali; al contempo, cerca di redimere tutti quei particolari che nel libro sono estremi.

Copertina italiana del libro
Copertina del libro scritto da Kristin Hannah

“L’estate in cui imparammo a volare” prime differenze

Solo per farvi un esempio: la famiglia di Kate nel libro è, praticamente, la famiglia del Mulino Bianco. Niente drammi da tradimento, solo una tipica famiglia normale con dei normali problemi famigliari come il rapporto un po’ difficile tra madre e figlia adolescente. Nel libro “L’estate in cui imparammo a volare” viene più volte specificato che la signora Mularkey, però, ha un sentimento contrastante tra l’amore che prova per la sua famiglia e il pensiero che, per avere quella famiglia, lei ha dovuto accantonare i suoi sogni. Il tradimento non è neanche un’opzione, perché così facendo andrebbe a cadere uno dei capisaldi del libro: l’amore perfetto vissuto dai signori Mularkey che Kate ha come esempio e che lei ricerca anche nella sua vita; e come dice Tully “Quando un Mularkey ama, è per sempre”.

Superato la scoglio del background differente, gli episodi della serie scorrono veloci, con un cliffhanger ad ogni fine puntata che ti spinge a guardare subito l’episodio successivo. Anche l’escamotage narrativo del seguire 3 linee temporali differenti simultaneamente funziona. I fatti avvenuti nel passato vanno a spiegare quei particolari dei caratteri dei protagonisti, senza che lo spettatore debba chiedersi:

Il finale lascia un po’ interdetti: durante tutti gli episodi, ci viene presentata a poco a poco la situazione finale senza, però, darci un minimo indizio su quello che potrebbe essere successo per arrivare a tale situazione. Quindi non ci resta che aspettare la seconda stagione…che potrebbe essere molto interessante e cambiare la sorte delle due protagoniste, ma soprattutto il loro livello di gradimento. Infatti, molti filoni narrativi del libro, nella serie sono stati solo accennati, e, proprio questi potrebbero cambiare la percezione che si è avuta con la visione della prima stagione. Perciò

Se avete visto la serie, e siete curiosi di conoscere le grandi e le piccole differenze tra libro e serie Netflix, proseguite nella lettura.

Attenzione: la descrizione delle differenze potrebbe contenere dei grandi spoiler per l’eventuale proseguimento della serie.

L’ESTATE IN CUI IMPARAMMO A VOLARE- DIFFERENZA NEL TITOLO DELL’OPERA

In lingua originale il titolo del romanzo, e quindi, della serie è “Firefly Lane”, titolo che fa riferimento alla strada, la Via delle Lucciole, che ha visto Tully e Kate crescere e diventare amiche. In italiano il romanzo è intitolato “L’estate in cui imparammo a volare”, e i “traduttori” Netflix hanno preferito lasciare lo stesso titolo anche per la serie. Ma, se nella versione originale, il titolo è collegato al nome della via e ha un senso, per lo spettatore italiano potrebbe risultare difficile da capire. Perché questo titolo se non c’è nessun riferimento a un’estate, anzi vediamo anche festeggiare Natale, e soprattutto “in che senso imparammo a volare”? Bè, cari spettatori, il titolo si spiega solo dopo la lettura del libro. Le due amiche erano solite, da adolescenti, uscire in bici e andare senza mani lungo una discesa, e a loro sembrava di poter volare:

«Dai, Katie, molla quel manubrio. Dio odia i codardi!» E con un filo di voce aggiunse: «Fidati di me».Kate non aveva scelta: la fiducia reciproca era parte dell’essere amiche, e poi Tully non sarebbe mai andata in giro con un’imbranata. “Dai, su, molla questo manubrio” si ripeté cercando di farsi coraggio.Fece un respiro profondo, recitò una preghiera e spalancò le braccia.Volava, fluttuava nel cielo scuro, filava giù lungo la collina.”

E questa loro consuetudine adolescenziale, ritorna nelle ultime pagine del romanzo, quando Tully spinge Kate, ormai impossibilitata a camminare, giù per una rampa costruita apposta per lei:

Tully spinse la sedia a rotelle oltre la veranda, lungo la rampa di legno che era stata aggiunta apposta per Kate. «Chiudi gli occhi» disse poi fermandosi. «Ma è già abbastanza buio, non vedo…» «Non ho tutta l’eternità.» Kate rise. «Va bene, va bene, lo faccio, così mi risparmi le tue solite scenate.» «Guarda che io non faccio mai scenate. Adesso, per favore, chiudi gli occhi e spalanca le braccia, come le ali di un aereo.»

Kate ubbidì. La sedia a rotelle prese a muoversi sull’erba e si fermò di nuovo sulla sommità del piccolo pendio che scendeva fino alla spiaggia. «Siamo di nuovo ragazzine» le sussurrò l’amica all’orecchio. «Sono ancora gli anni Settanta e siamo appena sgattaiolate via da casa tua con le biciclette.» Riprese a spingerla piano sul terreno accidentato, senza smettere di parlare. «Siamo in cima alla Summer Hill, pedaliamo senza mani, ridiamo come matte e ci crediamo invincibili.»

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LE NEW ENTRIES NELLA SERIE “L’ESTATE IN CUI IMPARAMMO A VOLARE”

Rispetto al libro “L’estate in cui imparammo a volare”, nella serie troviamo più personaggi. Ad alcuni di questi viene dato ampio risalto, a volte con dei veri intenti, a volte la loro esistenza non sembra avere molto significato.

Tra i personaggi inseriti per dare senso alla trama troviamo Max Brody, paramedico che sarà l’interesse amoroso, prima, e il marito poi, di Tully. Il suo personaggio è stato scritto molto bene e “serve” alla nostra protagonista per ragionare su tutto quello che la vita le offre e che, inesorabilmente, le toglie. Purtroppo anche lui sarà vittima dell’incapacità conclamata da Tully di amare, quindi sul finale la loro storia sembra essere al capolinea, ma…se ci sarà una seconda stagione avremo sicuramente la possibilità di rivedere il bel Max.

Gli altri personaggi che troviamo nella serie, ma non nel libro, sono: Travis (l’uomo per cui Kate sembra dimenticare l’amore che prova per Johnny), Robbie (l’amico di Sean, o meglio il suo primo amore), la capa di Kate e Gideon (il fotografo, ma, non chiedete a me l’utilità di questo personaggio perché io non l’ho ancora capita).

Tully e suo marito Max nella serie "L'estate in cui imparammo a volare"
Tully e Gideon in una scena della serie

DIFFERENZE CARATTERIALI TRA LE PROTAGONISTE DEL LIBRO E QUELLE DELLA SERIE

Ebbene sì, le due protagoniste hanno dei caratteri leggermente diversi nel libro. Quindi se nella serie avete amato il personaggio di Tully, forse la vostra idea potrebbe cambiare leggendo questo paragrafo. Nella serie si è cercato di rendere più umana la giornalista, smussando quei particolari del carattere che nel libro non la rendevano sicuramente simpatica. Grande pecca di Tully è la sua incapacità a chiedere scusa, qualunque cosa faccia, sia essa una stupidaggine o una grossa cazzata. Nel libro l’amicizia tra Kate e Tully subisce due grandi stop e sono tutti dovuti a degli enormi errori che Tully commette.

Tully e Kate da adolescenti nella serie "L'estate in cui imparammo a volare"
Una giovane Tully accanto a una giovane Kate

Una Tully differente dal libro

Probabilmente questi episodi saranno inseriti nella seconda stagione( se mai ce ne sarà una), quindi di nuovo allerta SPOILER per voi. Nel libro Johnny fa l’inviato nella guerra del Golfo, quindi ci troviamo nei primi anni Novanta; subisce un attentato in cui il suo reporter muore e lui ha un trauma cranico che lo riduce in coma. Viene trasferito a Berlino; lì viene raggiunto da Kate e Tully, che, con la scusa di accompagnare l’amica, ha in progetto di avere l’esclusiva per la storia. Ma Kate è molto chiara con Tully, non vuole che la vicenda del marito diventi di dominio pubblico.

Tully, incalzata anche dalla sua mentore, gira un video all’interno della camera di Johnny, mettendo in pubblica piazza le sue condizioni critiche; Kate becca sul fatto Tully. La nostra giornalista avrebbe l’occasione per redimersi e mostrare l’importanza della sua amicizia nei confronti di Kate, ma decide lo stesso di mandare in onda il servizio.

Kate e Tully durante il loro primo lavoro da reporter nella serie "L'estate in cui imparammo a volare"
Kate e Tully in una scena della serie

Tully, l'”amica” di Kate

Il secondo episodio riguarda, invece, il rapporto di Kate con Marah, la figlia. Nel libro le due sono sempre ai ferri corti e Tully decide di aiutare l’amica, invitandola in trasmissione per parlare tutti insieme con uno psicologo. O almeno questo è quello che sembra. In realtà, durante la trasmissione Tully fa passare Kate come una madre super – apprensiva che non permette alla figlia di esprimersi, che le tarpa le ali. Riuscite a immaginare il grado di sconforto e di rabbia che si può provare in una situazione del genere?

Dopo questi due episodi è sempre Kate a telefonare a Tully per cercare di recuperare il rapporto. E Tully, ogni volta, è convinta che sia lei la persona a cui si devono delle scuse. Altra cosa che ho trovato in conflitto con la Tully del libro è nel quinto episodio. Le viene offerto un lavoro lontano da Seattle e lei si mostra titubante e non sa se accettare o meno. La Tully del libro, subito dopo la sparatoria accetta un posto di lavoro a New York senza pensarci due volte, nonostante Chad le chiede di sposarla. Di seguito una diapositiva della Tully del libro:

Possiamo dire che l’amicizia con Kate è una delle poche cose che la tengono attaccata alla realtà, quella realtà che lei vorrebbe evitare di vivere, conscia di essersi costruita una vita solo sulla carriera.

Kate e le differenze con il libro

Anche la Kate del libro è diversa da quella della serie: è sicuramente meno egoista, anche se ha le stesse tendenze passivo – aggressive. Nel libro si capisce chiaramente che, nonostante Tully sia la sua migliore amica, lei soffre per la sua presenza nella propria vita. Tully ha un rapporto migliore con la signora Mularkey, Tully è stata la prima di cui Johnny si è innamorato. Kate vive la sua vita sempre nell’ombra dell’amica, e molte volte, quest’ombra la risucchia, facendola dubitare dell’amore per il marito e delle sue capacità come professionista. Quindi, Kate è meno stronza nel libro, ma forse avremo modo di capirlo andando avanti con la serie.

Tully e Kate da adulte nella serie "L'estate in cui imparammo a volare"
Tully e Kate da adulte

L’OMOSESSUALITÀ DI SEAN NELLA SERIE “L’ESTATE IN CUI IMPARAMMO A VOLARE”

Che show Netflix sarebbe senza l’aggiunta di un personaggio gay, così, de botto, senza preavviso: Sean, il fratello di Kate. Tralasciando le differenze anagrafiche con lo Sean del libro(che ha 6 anni meno di Kate), lo Sean della serie segue un percorso tortuoso, anche se in linea con il periodo storico: è conscio della sua sessualità già da ragazzino, riceve delle delusioni d’amore anche importanti (probabilmente il suo compagno morto inspiegabilmente di una rara specie di cancro è, in realtà, morto per l’AIDS), decide di sposarsi con una donna e solo venti anni dopo, fa coming out. Ovviamente non critico il percorso del personaggio della serie, ma la scelta degli sceneggiatori di dare questa connotazione.

Un altro esempio di inclusività Netflix

Netflix non è nuova a questa manovra. Fortemente spinta da una ricerca del politically correct, a tratti, eccessiva: nella serie “La regina degli scacchi”, per citarne una molto recente, succede la stessa cosa a Townes, il primo ad entrare nelle grazie di Beth Harmon. Nel libro semplicemente non corrisponde l’interesse che Beth prova nei suoi confronti. Nella serie si fa intendere che, invece, ha altri “gusti”; particolare che non dà nessuna nuova linfa vitale al personaggio: Townes comparirà raramente nel resto della serie. La sua omosessualità è stata aggiunta senza un motivo giustificabile, se non con il politically correct.

Per dare il beneficio del dubbio agli sceneggiatori, farò finta che la scelta dell’omosessualità di Sean sia stata fatta per poter far funzionare il personaggio, a cui nel libro non viene dato nessun risalto.

NUVOLA

Ecco la cosa che meno mi è piaciuta della serie: la “redenzione” di Nuvola. Non ho capito questa scelta di far avere uno spirito materno a Nuvola nella serie. Quel mostrare vicinanza a Tully dopo l’aborto, il darle consigli sulla relazione con Max, il suo essere quasi una persona per bene, che ha fatto errori nella sua vita, ma che ha finalmente capito dove ha sbagliato e sta cercando di rimediare, non appartiene alla figura della madre di Tully. Nel libro, dopo l’arresto, vediamo Nuvola solo un paio di volte, e mai in situazioni idilliache. Lo spirito materno, Nuvola non sa nemmeno cosa sia. E questo fa sentire Tully sempre rifiutata da tutti. La fa sentire come se meritasse di non essere amata, dato che nemmeno sua madre riesce a starle accanto.

Nuvola è una buona madre?

Questo pezzo del puzzle, che nella serie manca, è la spiegazione della poca affettività di Tully, la sua incapacità di mostrare amore anche all’amica che la sostiene da tutta la vita. Un passaggio chiave del libro è quando Tully reincontra Chad, forse l’unica persona per cui ha provato qualcosa di vicino all’amore. Chad, dopo il rifiuto di Tully di sposarlo, è riuscito ad avere una famiglia; sono proprio le sue parole che ricordano a Tully che anche lei ha una famiglia, anche se spesso vuole dimenticarlo. Sono queste parole che spingono Tully a fare un ultimo tentativo nel recuperare quel rapporto. Rapporto che è causa di tutti i suoi problemi, causa del suo non sentirsi mai pienamente accettata da nessuno:

«Guarda che non sei sola. Abbiamo tutti qualcuno che fa parte della nostra vita, una famiglia.» «Evidentemente ti sei dimenticato di Nuvola.» «O forse l’hai fatto tu.»

Così Tully parte alla ricerca della madre. La trova in una situazione disastrosa; sembra convincerla ad andare a vivere con lei, ma l’idillio dura solo una notte. La mattina dopo Nuvola scompare di nuovo, portando con sé tutti i gioielli di Tully. Quindi, potete capire, come il totale stravolgimento di questo personaggio vada a compromettere, anche, lo sviluppo caratteriale di Tully. La domanda sorge spontanea: perché umanizzare questa donna? A che pro?

Tully trova Nuvola in un parcheggio per camper nella serie "L'estate in cui imparammo a volare"
Nuvola, madre di Tully

TULLY E L’AMORE

Il rapporto di Tully con l’amore parte nel modo più sbagliato possibile: subisce una violenza da un ragazzo più grande all’età di 14 anni. Da allora non vuole più avere a che fare con i ragazzi, ha paura di ogni contatto fisico con loro, e riuscirà ad aprirsi all’amore soltanto incontrando Chad Wiley.

Tully e Chad

La situazione con Chad è molto complicata: lui è il suo professore e, per alcuni anni, saranno costretti a tenere nascosto questo rapporto. Ma il sentirsi amata da Chad, sembra riaccendere in Tully la speranza di una vita normale. Purtroppo tutto finirà quando Tully sceglierà di seguire la sua carriera, senza pensarci troppo su. Lei è convinta di essere incapace ad amare e preferisce scegliere di avere una vita di successo, rinunciando alla parte affettiva della sua vita. Dopo Chad, e la storia di una notte con Johnny, Tully vivrà di storie prettamente basate sul sesso. Nel libro la sua vita continua così; non c’è nessun Max che le fa capire che non è troppo tardi per riprendere ad amare un’altra persona, oltre a se stessa.

Chad e Tully in una scena della serie "L'estate in cui imparammo a volare"
Chad Wiley e Tully

KATE E TULLY: AMICIZIA TOSSICA?

L’inizio dell’amicizia

Guardiamoci in faccia e diciamoci la verità: veramente consideriamo l’amicizia tra Tully e Kate come l’amicizia perfetta, quell’amicizia che ognuno vorrebbe avere nella propria vita? Nel libro Tully e Kate parlano per la prima volta subito dopo la violenza subita da Tully (nella serie già avevano un minimo di dialogo). Da quel momento Kate diventa l’ancora di salvezza nella vita di Tully. Anche quando quest’ultima, dopo l’arresto/ricovero in un centro per tossicodipendenti di Nuvola, tornerà a vivere dalla nonna per tre anni, il loro rapporto continuerà a crescere, nonostante la distanza. E alla morte di entrambi i nonni di Tully, sarà la famiglia Mularkey a prendere in affido la ragazza. Le due amiche finiranno la scuola superiore insieme, e insieme andranno al college, per realizzare il loro sogno: diventare reporter.

I primi segni di invidia

La loro storia sappiamo come prosegue. Tully diventa una grande reporter, sacrificando la sua vita privata, mentre Kate, sacrifica il suo lavoro, per portare avanti la famiglia. Quello che non traspare dalla serie, ma che è espresso chiaramente nel libro, è come entrambe siano gelose l’una dell’altra. Tully invidia a Kate la famiglia che si è creata, rimproverandola perché non ha tempo da dedicarle, mentre Kate invidia Tully, punto e basta.

Da quando Tully è andata a vivere a casa con la sua famiglia, Kate vive sempre nell’ombra dell’amica. La signora Mularkey apprezza di più Tully perché è testarda e riesce a raggiungere qualsiasi obiettivo che si pone; Johnny ha avuto una cotta prima per Tully; sua figlia Marah adora molto di più Tully che lei. È questo carattere remissivo di Kate che permette all’amicizia tra le due di durare. Non dimentichiamoci che quando ci sono state le rotture tra di loro, è sempre stata Kate a soccombere e a richiamare l’amica per ricucire il rapporto. L’essere costantemente invidiosi della propria migliore amica è veramente il tipo di amicizia che tutti sogniamo?

Tully e Kate in una scena della serie "L'estate in cui imparammo a volare", a casa di Kate
Tully e Kate in una scena delle serie

L’AMORE TRA KATE E JOHNNY

Come finire in bellezza: descrivere in poche parole l’amore tra Kate e Johnny; e non parlo di quello che ci hanno fatto vedere nella serie, ma di quello descritto nel libro.

Le premesse sono simili, cioè Johnny ha prima una cotta per Tully, e poi si innamora di Kate (lo so, nella serie non è propriamente così, visto che ci fanno intendere che in realtà Johnny sia già innamorato di Kate prima di andare a letto con Tully). Ma, nella serie, non si riesce minimamente a percepire quanto profondo sia il loro amore.

Kate è, come per Tully, l’ancora di salvezza di Johnny. Nonostante Kate abbia sempre dei timori che sia stata la seconda scelta di Johnny, solo perché Tully era più concentrata sulla sua carriera, Johnny, non solo con le parole, ma con i fatti le dimostra che è solo grazie a lei se lui è riuscito ad avere successo nella vita.

I due insieme hanno tre figli: oltre a Marah, hanno due gemelli, Lucas e William. Kate e Johnny sono riusciti a ricreare quella “fantasia” della piccola Kate, dell’amore perfetto dei suoi genitori. Un amore che continua a perfezionarsi soprattutto verso la fine. Quando Kate scopre di avere un cancro ormai al quarto stadio e che nessuna cura potrà salvarla, la delicatezza e la veridicità del loro amore riesce a trasparire in particolar modo in questi frangenti, gli ultimi della vita di Kate. Spero che nella serie, nelle stagioni a venire, si riesca a ricreare quel sentimento puro e salvifico che l’uno prova nei confronti dell’altro.

Ci sarà una seconda stagione?

La serie non è ancora stata rinnovata per una seconda stagione, ma con tutte le domande irrisolte dell’ultimo episodio, il suo rinnovo è molto probabile. Non ci resta che aspettare per vedere il motivo per cui Kate e Tully non si parlano più e per scoprire la sorte di Johnny. Speriamo che, questa volta, l’opera letteraria venga presa più in considerazione.

EDIT: La serie, dopo aver avuto 49 milioni di spettatori nei primi 28 giorni dall’uscita su Netflix, è stata rinnovata per una seconda stagione. L’annuncio è stato dato da Netflix il 26 maggio 2021, con un video pubblicato sul profilo Instagram di sarah Chalke.