MARE FUORI 3: LE 5 COSE CHE NON CI SONO PIACIUTE

MARE FUORI 3: LE 5 COSE CHE NON CI SONO PIACIUTE

7 Marzo 2023 0 Di Rosalba Carbone

Con l’appuntamento di mercoledì 01 marzo, i primi 6 episodi della fortunata serie targata Rai e Picomedia, “Mare Fuori 3”, sono andati in onda anche su Rai2 (dopo l’anteprima RaiPlay). Tra alti e bassi, amori e morti, ecco a voi le 5 cose che non ci sono piaciute (o meglio, che non abbiamo apprezzato) di questi primi 6 episodi.

MARE FUORI: LA TRAMA

“Mare fuori” è una serie prodotta da Rai Fiction, in collaborazione con Picomedia, arrivata alla sua terza stagione.

Le prime due stagioni della serie sono state trasmesse su Rai 2, raggiungendo un discreto successo. Ma è stato con il passaggio sulla piattaforma di streaming di Netflix, a giugno 2022, che la serie ha conosciuto il suo vero boom.

Ma di cosa parla Mare Fuori? La serie racconta le storie di alcuni ragazzi che si trovano nell’Istituto Penale Minorile di Napoli. Troviamo Carmine Di Salvo (interpretato da Massimiliano Caiazzo), ragazzo che cerca di allontanarsi dalla malavita che l’ha sempre circondato sin da piccolo; Filippo Ferrari (portato in scena da Nicolas Maupas), detto “’O Chiattill’”, originario di Milano che si trova coinvolto in un omicidio a Napoli; Naditza (Valentina Romani ne è il volto), una ragazza rom che trova nei suoi periodi in carcere l’unica via di fuga da una famiglia troppo opprimente.

Ma “Mare Fuori” non è solo fatto di storie di ragazzi. Ad accompagnarli nel loro percorso di “redenzione”, ci sono anche gli adulti: la direttrice Paola Vinci (interpretata da Carolina Crescentini), il comandante Massimo Esposito ( Carmine Recano ne è l’interprete),l’educatore Beppe Romano (interpretato da Vincenzo Ferrera) e tutte le guardie che fanno parte del personale dell’IPM.

Dopo questo breve ripasso sulle origini di “Mare Fuori”, vediamo insieme cosa, secondo noi, non sta funzionando o le cose che non ci sono piaciute fino ad ora in questa terza stagione.

1 – Carmine di Salvo e Rosa Ricci

Come primo punto di questa breve lista non posso non mettere quella che sarà la nuova coppia all’interno del carcere minorile. Stiamo parlando della storia, ancora alle sue prime battute, tra Carmine Di Salvo e Rosa Ricci, la new entry dell’IPM.

Rosa Ricci (interpretata da Maria Esposito) e Carmine Di Salvo (interpretato da Massimiliano Caiazzo)
Rosa Ricci (interpretata da Maria Esposito) e Carmine Di Salvo (interpretato da Massimiliano Caiazzo)

Ricordiamo tutti che le vicende amorose di Carmine non sono state tutte rose e fiori. Nina, il suo grande amore, la donna da cui ha avuto la figlia Futura, è stata ammazzata sotto i suoi occhi il giorno del loro matrimonio.

In questa terza stagione sembra che il cuore di Carmine tornerà a battere per qualcuno, oltre che per la figlia Futura. E quel qualcuno sembra essere Rosa Ricci, sorella di Ciro, ammazzato in quello stesso IPM tempo prima.

Questa storia ha lati positivi e negativi. Se da una parte non si può negare la chimica tra i due attori e il potere salvifico che avrà questa relazione soprattutto per Rosa, dall’altra l’avvicinamento dei due è stato troppo repentino e mal costruito nel corso delle 6 puntate.

Prima di tutto: perché Carmine deve provocare Rosa, anche usando sguardi ammiccanti a partire già dal primo episodio? Non è snaturare il suo personaggio che, nelle scorse stagioni, ha sempre cercato di smorzare tutti i tentativi di provocazione verbale e fisica ricevuti?

2 – La morte di Gaetano e il “Mare Fuori”

Forse questo punto della lista sarà un po’ di parte. Infatti, il personaggio di Gaetano, interpretato da Nicolò Galasso, è uno di quelli che più mi aveva colpito nella seconda stagione. Devo ammettere che la sua morte mi è sembrata una scelta “sbagliata”, se consideriamo il messaggio originale della serie. Il “mare fuori” che si vede fuori dall’Istituto dovrebbe rappresentare quella libertà a cui tutti i ragazzi aspirano.

Gaetano, interpretato da Nicolò Galasso in Mare Fuori 3
Gaetano, interpretato da Nicolò Galasso

Il fatto che Gaetano, detto “’O Pirucchio”, il primo dei ragazzi vicini a Ciro Ricci che decide di provare ad allontanarsi da quel mondo fatto di vendette infinite e intrighi familiari, muoia, può essere un messaggio sbagliato. Può voler dire che, anche se provi con tutto te stesso a farti una nuova vita nella legalità, la tua vecchia vita verrà sempre a cercarti per farti pagare vecchi debiti. Ovviamente questa è una possibilità molto realistica, ma, Gaetano era il primo a provarci e, magari, una speranza a tutti i ragazzi che sono nelle sue condizioni era meglio darla. Il “mare fuori” non può essere la morte.

3 – La linea comica di Pino

Vorrei stendere un velo pietoso su alcune battute che hanno trovato spazio all’interno di queste prime sei puntate. Come vorrei dimenticare completamente tutta la scenetta con il pizzaiolo, vorrei dimenticare il “Pirla, Beppe”. Vorrei prendere una botta in testa per quel “E io quando mangio?” detto da Pino alla fine di una colluttazione in mensa. Vorrei dimenticare tante cose, ma, purtroppo, rimane il fatto che il personaggio interpretato da Artem, in questa stagione, sia stato spesso usato come la linea comica di Martellone in “Boris”.

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4 – L’involuzione dei personaggi di Filippo e Naditza

C’è poco da dire riguardo a questi due personaggi. Il loro percorso poteva finire con la seconda stagione e con la loro fuga? Sì.

Poteva “Mare Fuori” fare a meno di due nomi importanti come quelli di Nicolas Maupas e Valentina Romani? Purtroppo la risposta è no.

Ed eccoci a sorbirci una fuga fatta a 2 chilometri dall’IPM. Ecco i crimini compiuti da Filippo e Naditza che cerca di fargli da voce della coscienza. Il punto è che neanche gli sceneggiatori sapevano cosa farne dei loro personaggi. Hanno scritto scene a caso (la più a caso quella della famosa “hotel session”).

I loro personaggi e la loro dinamicità, così come la loro “utilità” nel contesto di “Mare Fuori”, hanno perso di mordente quando da due personaggi singoli e indipendenti sono stati trasformati in due personaggi co – dipendenti e statici. Forse hanno bisogno di staccarsi per tornare ad essere delle persone in grado di capire cosa vogliono dalla vita e crescere.

5 – Carcere o centro diurno?

Vi ricordate la prima stagione quando ogni minimo contatto tra i ragazzi e le ragazze dell’IPM era praticamente vietato? Quando i loro sporadici incontri erano relegati solo agli spostamenti all’interno della struttura? Bè, in questa stagione sembra che non sussista più questo problema. Tutti sono liberi di stare con tutti quando vogliono, quanto vogliono e come vogliono. Ah, sì ogni tanto fanno finta di ricordarsi di essere all’interno di un istituto penale minorile; ma, la maggior parte del tempo sembra di essere all’interno di un centro diurno e non di un carcere.

Va bene la ricerca della normalità, ma forse troppa per giovani adulti che dovrebbero imparare dai propri errori.

Finita la raccolta di queste considerazioni personali, voglio fare un apprezzamento per qualcosa che mi è veramente piaciuto. L’episodio 4 “L’amore che salva”, che racconta la storia di Cucciolo (uno dei nuovi detenuti) e la morte di Gaetano, ha riportato un po’ i sentori di quello che Mare Fuori è stato e che, forse, mai più sarà.

Adesso non ci resta che goderci gli ultimi episodi e desiderare ardentemente che la serie ricominci a rappresentare quella speranza di libertà, che si è persa tra la foga di raccontare la malavita, mero personaggio secondario nelle prime stagioni.