Simuel VS Mimmone…o forse no
26 Gennaio 2024Ho pensato molto se scrivere questo articolo e a come scriverlo. Passo tanto tempo su Twitter e so che toccare quest’argomento potrebbe essere “pericoloso”. Ma cercherò di affrontare la cosa nel modo più oggettivo possibile, mettendo a confronto le ship presenti nella serie di Un professore: Simuel VS Mimmone. Due storyline che dovrebbero avere poco in comune…o forse no.
NB: quello che scriverò, ovviamente, è frutto del mio cervello che non vuole assurgere a detentore di verità. Cercherò di spiegare i vari parallelismi che ho trovato nelle due storie, apportando anche dei video quando possibile, per rimanere nell’imparzialità.
Simuel VS Mimmone: tutto cominciò così
Per dare inizio a una ship, ovviamente c’è bisogno di persone che diano vita a un rapporto romantico, o che potrebbe essere tale.
Nel nostro caso, Simone Balestra è il protagonista di entrambe le storie che andremo a esaminare.
Simone nella prima stagione affronta un percorso di accettazione come ragazzo omosessuale perché inizia a provare dei sentimenti per il suo migliore amico, Manuel. Simuel è il nome della loro ship, formata dalla crasi di Simone e Manuel.
Nella seconda stagione Simone è più sicuro di sé e della sua sessualità; conosce Mimmo e svilupperà dei sentimenti nei suoi confronti; nascono i Mimmone – Mimmo più Simone.
Per presentare i personaggi di Mimmo e Manuel, per come ci sono stati mostrati la prima volta, serve un’unica descrizione. Entrambi sono cresciuti senza un padre e, per aiutare le loro madri in difficoltà economiche, si immischiano in brutti giri. Entrambi vengono presi sotto l’ala prottetrice di Dante.
Le loro somiglianze finiscono qui.
Dante, infatti, riesce a salvare Mimmo dai guai una volta, facendolo uscire dal giro; ma il ragazzo ci ricade: finisce prima in un carcere minorile e poi in un normale istituto penitenziario.
Discorso diverso per Manuel, che dopo una stagione passata a fare atti criminali, decide di farsi aiutare dal professore.
Ma non siamo qui per parlare delle storie personali di Mimmo e Manuel.
(Ndr: la storia passata di Mimmo è un po’ confusa perché nella prima stagione dice che il padre è in galera, mentre nella seconda afferma che l’ha visto solo una volta; comunque un racconto non esclude l’altro).
Parallelismi Simuel – Mimmone
I due rapporti che Simone stringe con Manuel nella prima stagione e con Mimmo nella seconda possono sembrare diversi. Ma lo sono realmente?
Guardando le puntate di “Un professore 2” in diretta, ho iniziato a notare alcune coincidenze. Se fossero state poche, probabilmente non sarebbe valsa la pena di scrivere qualcosa a riguardo.
Ma le cose simili tra le due storie sono così tante che le possibili spiegazioni sono due: sceneggiatura molto pigra che non aveva voglia di pensare a qualcosa di originale o sceneggiatura riproposta proprio perché la prima volta aveva funzionato.
Ma esaminiamo le scene nello specifico.
Il primo “Vengo con te”
Com’è che si dice? Il primo “Vengo con te” non si scorda mai? E infatti, è stata proprio questa frase che mi ha spinto a cercare altre analogie.
Il primo “Vengo con te” dei Simuel lo abbiamo nell’episodio 2. Manuel comunica a Simone che deve andare a parlare con Sbarra, e subito Simone si offre di accompagnarlo. Dopo alcune rimostranze sul fatto che sia pericoloso, Manuel si lascia convincere; chiede, però, a Simone di rimanere sulla strada e, nel caso non fosse tornato in poco tempo, di chiamare la polizia.
Con Mimmo, invece, il primo “vengo con te”, avviene nell’episodio 7 , quando ormai Simone sa che Mimmo è implicato negli affari illeciti di Molosso. Anche Mimmo cerca di farlo desistere, ma poi si fa accompagnare da Simone, anche perché altrimenti non avrebbe saputo come arrivarci, visto che il ragazzo non gli avrebbe prestato la Vespa.
Simone, il bravo ragazzo
Siamo nell’episodio 3 della prima stagione. Simone capisce che Manuel ha problemi con Sbarra e si offre di aiutarlo per risolverli. Manuel gli dice chiaramente che un bravo ragazzo come lui è meglio che stia lontano dai problemi, e, quindi, implicitamente da lui.
Salto alla seconda stagione, episodio 6 , e Mimmo, dopo che Simone lo aveva accompagnato nei giri per raccogliere il denaro, gli dice “Uno come te con uno come me, ma che centra?”
Il primo bacio
Per primo bacio, intendo, ovviamente, il primo approccio che c’è stato tra Simone e Manuel e tra Mimmo e Simone.
Per i Simuel accade nell’episodio 8, durante l’uscita al Museo di Scienze Naturali. Simone, chiedendo una foto a Manuel, cerca di baciarlo con l’inganno, mentre sono appoggiati ad una ringhiera. Il risultato è un bacetto all’angolo della bocca e una sfuriata di Manuel, che, preso in contropiede, reagisce in malo modo.
Per i Mimmone, invece, il primo “bacio” avviene nell’episodio 7. Anche loro sono appoggiati a una ringhiera, ma questa volta non è Simone a prendere l’iniziativa. Mimmo si avvicina piano a lui e gli lascia un bacio sull’angolo della bocca. Alla richiesta di spiegazioni di Simone, l’altro ragazzo risponde con un “Ti fai troppe domande.” Proprio come Manuel lo rimproverava nella prima stagione, dicendogli che passava troppo tempo a pensare e a riflettere sulle cose successe.
Dichiarazioni d’affetto e sesso
Prima stagione, episodio 10. Simone segue Manuel fuori da scuola e prova a farlo calmare. Manuel insiste nel dirgli che deve lasciarlo solo e Simone gli risponde “Non ti lascio. E non ti lascio perché ti voglio bene.” Dopo quella frase c’è la scena che più ha fatto “scalpore”, dato che Manuel bacia Simone. E, secondo le sinossi ufficiali della puntata, i due fanno l’amore sotto al cantiere, fuori da scuola.
La scena del bacio Simuel fece parlare perché quello che abbiamo avuto in scena era un bacio visibile un paio di secondi, poi l’inquadratura si allontanava. Dopo averci fatto vedere baci, baci e ancora baci etero, l’unico bacio tra due ragazzi era durato il tempo di un battito di ciglia.
E forse le proteste che ci sono state in quell’occasione hanno fatto sì che nella seconda stagione, il primo vero bacio tra Simone e Mimmo sia stato trattato alla stregua dei baci delle coppie eterosessuali.
Ma quando succede? Siamo all’episodio 9, Mimmo e Simone sono a villa Balestra per recuperare lo zaino che avevano nascosto. Mimmo ringrazia Simone per l’aiuto che gli sta dando, e prima di baciarlo, gli dice “Grazie di volermi bene”. Le sinossi non sono chiare – sono diventate anche loro meno esplicite – e ci informano che Mimmo e Simone sono sempre più vicini. Un giro di parole per dire che fanno sesso.
Simone l’impiccione
Nell’episodio 11 della prima stagione, Simone, per cercare di far uscire Manuel dal giro di Sbarra, decide di offrirsi personalmente per fare le ultime “commissioni”. Quando Simone informa Manuel di questo patto che ha stabilito con il criminale dello sfascio, quest’ultimo va su tutte le furie. Manuel, infatti, aveva cercato di tenere lontano Simone da Sbarra, e il suo intromettersi direttamente nella questione lo fa arrabbiare.
(Ricordiamo che Manuel aveva già raccontato tutti i suoi giri loschi a Dante; ma Simone, che ha sempre poca fiducia nel padre, aveva deciso di fare l’eroe della situazione).
La situazione peggiora quando Simone mette in mezzo alla discussione quello che era successo la notte prima al cantiere. Manuel gli urla contro degli slur – cioè epiteti denigratori – e Simone se ne va dal garage nel quale è avvenuta la litigata, con un misto di rabbia e delusione negli occhi.
Mimmo e Simone, invece, si rivedono dopo due giorni. E discutono.
Causa della discussione, anche in questo caso, è l’intromissione di Simone negli affari di Mimmo. Ma questa volta sembra che il ragazzo abbia imparato la lezione, o ha capito che immischiarsi con Molosso non è lo stesso che averlo fatto con Sbarra. Quindi decide di raccontare tutto al padre, che si rivolge al Pantera, e chiedono a Mimmo se vuole collaborare per evitare ulteriori crimini.
Mimmo non la prende bene, dicendo chiaramente a Simone che quelli non sono affari suoi e che non avrebbe collaborato perché non è un infame. Simone cerca di farlo ragionare, gli dice anche di pensare a quante cose potrebbero fare insieme. Mimmo dice che ci ha pensato ma che, comunque la sua scelta rimane quella.
Povero Simone Balestra, nella prima stagione rifiutato malamente dal suo migliore amico e nella seconda si sente dire che il crimine viene preferito a lui.
Altri dettagli simili
Quelli visti sino ad ora sono i parallelismi che sono più evidenti.
Ma ci sono altri particolari ancora che rendono la storia dei Mimmone una storia simile a quella dei Simuel.
Tra questi c’è l’infrattarsi dietro cose: con Manuel, Simone si infrattava dietro a delle macchine per spiare il kebabbaro; in questa seconda stagione, invece, si nasconde dietro dei cespugli per controllare la moglie di Molosso.
Oppure il fatto che nella prima stagione Simone abbia dovuto nascondere nel suo zaino la pistola che Sbarra aveva affidato a Manuel, mentre nella seconda nasconde lo zaino con i soldi del riciclaggio.
C’è anche un altro dettaglio, un po’ off topic perché non riguarda direttamente i Simuel o i Mimmone.
Nell’episodio 9 della prima stagione Dante cerca un confronto con Manuel per parlargli di Sbarra, per dirgli che sa chi è e che ha fatto e per assicurarsi che non si faccia coinvolgere troppo. Alla fine della scena il cellulare di Manuel suona e Dante dice “Guarda che è il telefono tuo”.
Nell’episodio 8 della seconda stagione, Dante ferma Mimmo in biblioteca e gli chiede che cosa sta combinando. Gli dice che ha visto che giri fa e che vuole sapere in che cosa è coinvolto. Dopo una raccomandazione a non farsi coinvolgere più del necessario, il cellulare di Mimmo suona e Dante dice “Mi sa che è per te”.
Ma quindi…
Ebbene sì, sono qui di nuovo per parlarvi dell’omofobia e della bifobia presente in questa serie.
Come ho già espresso nell’altro articolo dedicato a questa seconda stagione di Un Professore, l’omofobia e la bifobia la fanno da padrone in questo prodotto.
Nella prima stagione l’omofobia si era manifestata con il bacio vedo/non vedo tra Manuel e Simone. Forse era passata un po’ sottotraccia, o forse si aveva la speranza che con il percorso auspicabile di accettazione di Manuel, avrebbero corretto il tiro.
Invece, nella seconda stagione, le cose peggiorano. Non solo non abbiamo il percorso di accettazione di Manuel, ma allo spettatore viene detto, implicitamente, che non deve farsi domande su quello che accade tra Mimmo e Simone.
Il “Ti fai troppe domande”, infatti, non è solo una frase che Mimmo dice a Simone, ma è un messaggio per il pubblico.
Questo è un passo indietro, se pensate che nella prima stagione proprio Simone aveva chiesto a Manuel “Ma non avevi detto che non ti piacciono i ragazzi?” e, nella litigata in garage, aveva cercato di affrontare di nuovo l’argomento. Oppure a tutte le volte che, direttamente o indirettamente, viene citata la parola “amore” per riferirsi al sentimento di Simone: Manuel che gli chiede se fa le cose “per amore”; Dante che dice a Manuel che lui è quello amato ma giustamente irraggiungibile; il “più amore” che Manuel, inconsciamente, rivolge a Simone.
Ma Mimmo?
Nella seconda stagione, quindi, dopo il reset fatto con il personaggio di Manuel, gli sceneggiatori hanno pensato bene di prendere alcune dinamiche della storia Simuel e appiccicarle a quella Mimmone, forse illudendosi che il pubblico non se ne sarebbe accorto. Oppure pensando che, visto che una volta erano piaciute, sarebbero piaciute anche la seconda.
Come scritto precedentemente, allo spettatore viene detto di non farsi troppe domande e di farsi bastare quello che vede.
Vero è che il personaggio di Mimmo è completamente risucchiato dalla sottotrama crime della sua storia e, quindi, non ci sarebbe stato il tempo per un degno percorso di accettazione. Ma dare qualche hint in più sarebbe stato ben accetto.
Tra l’altro le interazioni dei Mimmone dopo la mattinata passata insieme a villa Balestra sono: la litigata; un incontro in corridoio in cui Simone è preoccupato per il padre; l’incontro in classe quando Mimmo decide di collaborare; una telefonata; la piccola discussione fuori da scuola quando Mimmo è preoccupato per l’imminente pericolo che deve correre.
Nessun momento di coppia, nessun dialogo sulle loro reciproche preoccupazioni. Tutto risolto, secondo gli sceneggiatori, con la scena emotivamente forte della loro separazione, dopo aver passato già mesi lontani.
Ma non ti sei stancata di parlarne?
Domanda lecita. Ma smettere di parlarne ora sarebbe come accettare quello che ci è stato propinato. Mi sentirei come Dante che, davanti all’aggressione omofoba subita dal figlio, dice quattro parole di conforto e poi passa avanti.
Una canzone dei Pinguini Tattici Nucleari, “Coca Zero”, dice: “L’Italia è tutta qui, un Paese di vecchi difetti che fan pace con sensi di colpa giovani.” I vecchi difetti sono tutti i pregiudizi, i preconcetti e la non accettazione di sessualità che siano diverse da quella etero. I sensi di colpa giovani sono quelli della nuove generazioni che sanno che questi meccanismi vanno avanti da tempo e lottano a gran voce affinché vengano riconosciuti i diritti di tutti.
E sarebbe importante vedere un percorso di accettazione di una persona bisessuale all’interno di una serie Rai. Ovviamente il cambiamento non passa dalle serie TV, ma mettere la gente di fronte a una realtà diversa, la costringe a farsi domande e a informarsi.
Perché non possiamo ancora permetterci di non farci domande come è stato chiesto a Simone. È il momento di riflettere su questioni che non è che sono diventate importanti negli ultimi anni; lo sono sempre state, ma, spesso, vengono nascoste o archiviate dopo aver dato un “contentino”.
(Tra l’altro fa ridere che in una serie TV incentrata sulla filosofia uno dei personaggi dica ad un altro di non farsi troppe domande.)
L’esperimento può andare male, certo, ma vale la pena provare.
Nè Simuel, nè Mimmone, solo una richiesta di adeguata rappresentazione.